Sezione blog

Consigli per trasformare le piccole abitudini quotidiane in gesti d'amore per la nostra salute, gli animali, le piante, il pianeta. Azioni semplici miste di decrescita, sostenibilità, etica, 
per preservare il nostro futuro e quello dei nostri figli.
Cosa contengono i comuni dentifrici in commercio?

Cosa contengono i comuni dentifrici in commercio?

Molti dentifrici convenzionali possono essere aggressivi per i soggetti sensibili e alla lunga arrecare danni alla salute

TENSIOATTIVI – agenti detergenti e schiumogeni, servono anche a sciogliere ingredienti non idrosolubili. Alcuni di questi possono irritare le mucose e provocare afte o secchezza, come il Sodium Lauryl Sulfate (SLS) e Sodium Laureth Sulfate (SLES). Quest’ultimo, in particolare, è un etossilato con componenti petrolchimici e può essere contaminato da residui potenzialmente cancerogeni come ossido di etilene e 1,4-diossano

ANTIBATTERICI DI ORIGINE CHIMICA – contrastano la formazione della placca riducendo i batteri che ne sono responsabili. Tuttavia, alcuni sollevano molti dubbi. Per esempio il Triclosan (vietato in UE dal 2017 ma ancora presente in dentifrici esteri) è oggi sotto accusa in quanto aumenta la resistenza batterica ai comuni antibiotici e porta a squilibri ormonali e disturbi endocrini, come mostra uno studio di Antimicrobial Agents and Chemotherapy

CONSERVANTI CHIMICI – i più diffusi sono parabeni e cessori di formaldeide. I parabeni impediscono la proliferazione dei microrganismi, ma sono molto discussi in quanto possono provocare un irregolare rilascio di estrogeni, agendo come interferenti endocrini. Sebbene presenti in piccole quantità nei dentifrici, sono molto diffusi anche in altri prodotti cosmetici non naturali e questo ne aumenta l’esposizione per chi li utilizza. In particolare, la dietanolamina, provoca irritazione alle mucose e alla cute nel breve periodo, ma alla lunga può addirittura portare all’insorgenza del cancro. I cessori di formaldeide, decomponendosi, rilasciano formaldeide, sostanza allergizzante e potenzialmente nociva nel lungo periodo

COLORANTI CHIMICI (SIGLA CI) – sono responsabili dei colori accesi di molti dentifrici e non hanno alcuna funzione igienizzante ma unicamente estetica. Sono pertanto un carico inutile per il nostro organismo e per l’ambiente e possono risultare allergizzanti nei soggetti sensibili. Alcuni coloranti possono risultare genotossici. CI 42090, CI 19140, CI 77891 (biossido di titanio - vietato negli alimenti nell’UE dal 2022 per i potenziali rischi legati alla genotossicità, è ancora permesso nei cosmetici, inclusi i dentifrici). Utilizzato per le sue proprietà sbiancanti, il biossido di titanio si trova anche nelle vernici e nelle creme solari. Sebbene sia approvato per l’uso dentifricio, alcuni studi sollevano preoccupazioni sul fatto che la sua forma di nanoparticelle sia un potenziale cancerogeno se ingerito. Coloranti sintetici come l’FD&C Blue No. 1 sono stati esaminati per possibili reazioni allergiche o iperattività nei bambini

AROMI – possono essere naturali o sintetici e sono responsabili del sapore di menta o di frutta. Meglio preferire quelli naturali, per evitare possibili reazioni allergiche. I produttori sono tenuti ad indicarli nell’INCI. 

MICROSFERE – sono microgranuli sintetici, ovvero microparticelle di plastica non biodegradabili e non filtrabili dai depuratori delle acque, che intasano il nostro organismo e finiscono in mari, oceani e fiumi, alterando gli ecosistemi naturali e risalendo la catena alimentare nuovamente fino a noi. 

DOLCIFICANTI – presenti soprattutto nei dentifrici per bambini. Vengono utilizzati dolcificanti non cariogeni come la saccarina, lo xilitolo o la stevia. Da evitare in particolare l’aspartame, in quanto potenzialmente responsabile di mal di testa, vertigini e disturbi gastrointestinali. 

ABRASIVI – usati per rimuovere le macchie. E’ importante che siano delicati, per non intaccare lo smalto. I più comuni sono il carbonato di calcio, la silice idrata e l’idrossido di alluminio. 

UMETTANTI - attirano e trattengono l’acqua, mantenendo la consistenza del dentifricio ed evitando che si secchi. I più comuni sono glicerina (attenzione! Non è sempre vegan!), sorbitolo e glicole propilenico (possibile irritante per le mucose). 

LEGANTI – o stabilizzatori. Impediscono che gli ingredienti si separino. Comuni sono la gomma di xantano, la carragenina e la gomma di cellulosa.

FLUORO – rafforza lo smalto e limita la proliferazione batterica. Tuttavia, il fluoro in eccesso, soprattutto in età pediatrica, può causare fluorosi dentale (macchie bianche sullo smalto) o in casi estremi fluorosi ossea o intossicazioni acute (nei bambini sotto i 6 anni: scegliere dentifrici con fluoro controllato o assente e controllarli per evitarne l’ingestione)

In alcuni Stati, il fluoro è stato aggiunto alle acque domestiche da metà del secolo scorso e ha migliorato di molto la salute generale dei nostri denti. Tuttavia, oggi il fluoro si trova fisiologicamente anche nelle verdure (dall’irrigazione) e praticamente in tutti gli alimenti e bevande preparati o cucinati con l’acqua potabile in cui è presente (così come nel vino, nel succo d’uva, nel tè nero e verde, nel sale fluorurato etc. 

Recentemente, alcune ricerche hanno evidenziato (e altre smentito, ma senza che vi sia accordo tra gli esperti) una correlazione tra eccesso di fluoro e diminuzione dell’intelligenza nei bambini

Vi sono forti dibattiti sulla necessità di integrarlo con il dentifricio, oggigiorno, soprattutto in alcuni paesi, ma non entro nelle merito di discussioni che non mi competono. Vale la pena segnalare, comunque, che solo a luglio 2025 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha aggiornato i valori di assunzione giornaliera sicura di fluoro, abbassandone il limite rispetto alle precedenti raccomandazioni. Il tema è quindi ancora caldo. 

METALLI PESANTI – una recente indagine condotta su 20 tra le marche più diffuse in Italia, ha rilevato tracce di metalli pesanti come piombo, arsenico, cadmio e mercurio, riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come altamente tossici e in alcuni casi cancerogeni. Sono risultati presenti in tutti i campioni analizzati (in 7 campioni erano presenti tutti e 4, negli altri almeno 2), anche se in dosi considerate accettabili dall’UE. Queste presenze possono derivare da ingredienti minerali o dalla plastica utilizzata nei tubetti

Vi erano inoltre biossido di titanio, fenossietanolo, PEG (polietilenglicoli - potenzialmente contaminati da diossano, sostanza cancerogena), sodium benzoate (conservante controverso con possibili effetti neurologici), benzyl alcohol (noto allergene), alluminio (tossico se accumulato nell’organismo). 

Trovate i risultati del test e i quattro dentifrici considerati peggiori su MAFsalute.it.

"Consuma meno; condividi meglio." 

Hervé Kempf, giornalista e scrittore

Cerca