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per preservare il nostro futuro e quello dei nostri figli.

Iniziamo col sorriso!
Attrezzi durevoli, accessori compostabili, prodotti naturali, contenitori riciclabili. Ecco l'igiene orale perfetta per noi e per l'ambiente!
Tanto quanto siamo attenti a nutrirci in modo sano e a mettere sulla nostra pelle o nei nostri capelli solo prodotti naturali, altrettanto dobbiamo preoccuparci di cosa utilizziamo per prenderci cura della nostra bocca. Le mucose boccali sono altamente permeabili e l’uso frequente di prodotti chimici porta all’assorbimento e all’accumulo di sostanze tossiche e all’aumento di tossine nel nostro corpo.
La maggior parte dei dentifrici convenzionali, contiene sostanze tossiche, irritanti, potenziali allergeni, microplastiche, coloranti, schiumogeni ed altre sostanze inutili e/o dannose per la nostra salute e quella dell’ambiente.
D’altro canto, come non vedere, nella profilassi ‘classica’, un eccesso di sostanze e rifiuti plastici che vanno prodotti, spediti, trasportati, stoccati e poi gettati nella spazzatura, inceneriti, riciclati, se va bene, o perfino abbandonati nella natura?
Spazzolini di plastica con setole sintetiche, copri-spazzolini o porta-spazzolini da viaggio in plastica, tubetti di dentifricio in plastica, scovolini e scatoline e confezioni di plastica per fili interdentali sintetici, bottiglie e tappi e bicchierini di plastica per collutori, coloranti artificiali e microgranuli non biodegradabili (visibili chiaramente in alcuni dentifrici e che, non filtrati dagli impianti di depurazione poiché troppo piccoli, finiscono in mari e fiumi, contaminando gli ecosistemi acquatici e la catena alimentare), etc.
Basta assemblare insieme tutti i prodotti per l’igiene orale nei nostri bagni, per avere il colpo d’occhio di quanta plastica viene consumata inutilmente per prodotti che, ormai, si trovano facilmente anche in materiali naturali che fanno esattamente lo stesso lavoro con gli stessi ottimi risultati ma meno danni per la nostra salute e per l’ambiente.
1. Dentifricio naturale e confezione 100% riciclabile
Un dentifricio
naturale contiene circa 60% di
prodotti chimici in meno
di uno convenzionale.
Lo identificate chiaramente dalla quantità di schiuma che fa nella
vostra bocca: più schiuma fa, più è sconsigliato!
Inoltre, spesso
i dentifrici naturali sono conservati in confezioni ecosostenibili;
per esempio in vetro con tappo in metallo oppure
in tubetti di alluminio (i quali, aderendo al prodotto, non fanno passare aria all’interno, permettendo una
miglior conservazione della pasta ed evitando di dover aggiungere un
eccesso di conservanti chimici) e tappo in bioplastica.
Un
dentifricio ‘convenzionale’ può invece contenere sostanze
irritanti, allergizzanti o tossiche.
Usato quotidianamente può provocare afte, sensibilità dentale o
bruciori gengivali e questo particolarmente se usato spesso o
ingerito in grandi quantità (come ad es. nei bambini!).
Ma, nel caso della presenza di alcuni ingredienti, può portare alla
lunga anche a danni maggiori.
Quando acquistate, fate sempre
attenzione all’INCI (la lista degli ingredienti) ed evitate
prodotti con sostanze sospettate di tossicità o dibattute. Potete
verificarle anche direttamente nel sito INCI
Beauty, che le elenca tutte indicando in colore rosso le peggiori
e, passando dall’arancio al giallo, in verde le migliori.
Approfondimento: cosa contengono i più diffusi dentifrici in commercio? E cosa rischiamo?
IN CONCLUSIONE
Per quanto attiene a questo sito, non solo attento alla nostra salute ma anche alla sostenibilità ambientale, ecco una lista dei dentifrici che sceglierei. Ovviamente vanno provati e testati personalmente per essere poi scelti, a seconda del vostro gusto personale e delle vostre necessità di igiene orale.
- Ben & Anna dentifricio naturale in vasetto di vetro con tappo in metallo (la variante sensitive ha un sapore delicato che adoro ed è molto efficace). Acquistabile dalla Svizzera o dall’Italia su Ecco-Verde shop.
- Georganics dentifrici in pasta o in polvere, entrambi in vasetto di vetro con tappo in metallo. Acquistabili su Ecco-Verde shop o su Bio Vegan Shop (anche il sito Glivee offre alcuni dei prodotti migliori qui citati).
- Tukiki dentifricio naturale in vasetto di vetro con tappo in metallo.
- Anaé dentifricio naturale in pasta, in bicchiere riutilizzabile in vetro con tappo in sughero. Acquistabile da Bio Vegan Shop.
- Officina naturae offre dentifrici naturali con tubo in alluminio e tappo in bioplastica.
Se optate per altri dentifrici naturali, leggete sempre
l’INCI, perché naturale non sempre significa che sono vietate
sostanze considerate sospette, preferite confezioni senza plastica e
differenziate
sempre la confezione dopo l’uso, per
un corretto riciclo o smaltimento.
PS: quando vi lavate i denti, ricordate di spazzolare anche la lingua! ;)
2. Spazzolino in bambù con setole 100% biodegradabili
Uno
spazzolino in plastica impiega fino a 1000 anni per decomporsi. Ora,
poiché solo in Italia si stima che ne vengano gettate via 1400
tonnellate all’anno, è facile capire quanto questo piccolo
oggetto, usato da miliardi di persone nel mondo, sia problematico per l’ambiente.
La migliore soluzione oggi sul mercato, e acquistabile praticamente ovunque e ormai proposta anche dalle tradizionali marche di spazzolini di plastica (es. Candida, Colgate o Oral-B), è lo spazzolino di bambù.
Il bambù è un legno sostenibile perché ha una crescita rapida (raggiunge la sua altezza massima in circa due mesi) e non richiede pesticidi. Inoltre, di solito i manici degli spazzolini sono prodotti con un tipo di bambù chiamato Moso, che non proviene dalle foreste dove vivono i panda e pertanto non minaccia la sopravvivenza di questi buffissimi e adorabili animali.
ATTENZIONE!
La
maggior parte degli spazzolini con manico in bambù attualmente sul
mercato hanno setole in nylon, che non
è biodegradabile (la testina con setole in nylon va staccata e
gettata nell’indifferenziata).
Pertanto, cercate e chiedete spazzolini al 100% in materiali naturali (con setole in bambù, olio di ricino o mais), altrimenti non si risolve il problema. Eccone alcuni:
- Avril
3. Portaspazzolino da viaggio in bambù
Per
chi
viaggia, o semplicemente si porta appresso lo spazzolino per i pasti
fuori casa o in ufficio, è utile avere un portaspazzolino. Oggi il
mercato è pieno di portaspazzolini da viaggio in legno di bambù, eleganti, comodi, igienici e con piccoli fori per tenere arieggiato lo
spazzolino.
Per
esempio Hydrophil
(tra i meno costosi), ma anche Pandoo,
Banbu,
Dantesmile,
Unicorn,
Greenzla,
Etico,
VirtueBrush,
BrushBamboo
e molti, molti altri. Ce n’è per tutti i gusti, quindi
non ci sono scusanti per usare ancora la plastica!
4. Non usare il coprispazzolino
Alcune
persone usano un coperchietto di plastica per coprire la testina
dello spazzolino quando lo ripongono nel bicchiere in bagno. Bene, la
bella notizia per l’ambiente è che dentisti ed esperti
sconsigliano vivamente di farlo! Lo
spazzolino va lasciato asciugare all’aria,
per evitare la proliferazione di muffe
e batteri
nell’ambiente chiuso ed
umido del
coperchietto.
Se proprio avete necessità di coprire lo spazzolino per proteggerlo dalla polvere mentre non lo usate per lunghi periodi, dopo averlo rigorosamente lasciato asciugare all’aria, potete utilizzare il coperchio di un portaspazzolini da viaggio in bambù.
Se
invece volete che abbia anche un’azione antibatterica, potete provare IRO
Melo che promette di proteggere lo spazzolino dal 99,9% dei
batteri, grazie al rilascio graduale di acido usnico (un
antibatterico naturale,
ecologico e biodegradabile). E’ composto
da un polimero medicale, privo
di latex, PVC e silicone, non è biodegradabile, ma l’azienda
dichiara che è sostenibile e
riciclabile al
100%.
Tuttavia, questa soluzione non è economica, in quanto la durata dichiarata dell’effetto antibatterico è di circa 6 mesi. Suggerisco, se avete necessità di igienizzarlo, di metterlo una volta ogni tanto a testa in giù in un bicchiere con due dita di collutorio.
5. Collutorio naturale o fai da te
Il
collutorio
è
un prodotto molto amato e può
essere un buon complemento alla nostra igiene orale,
ma solo se usiamo il giusto prodotto, nel giusto modo e con la giusta
frequenza.
Iniziamo
col ricordare che non
si sostituisce in alcun modo ai benefici dell’azione meccanica di
spazzolino e dentifricio.
Anche per i pasti fuori casa, se disponibile dell’acqua, è sempre
meglio portarsi appresso spazzolino e dentifricio.
Ma non
si sostituisce nemmeno al filo interdentale,
indispensabile per pulire bene gli spazi stretti tra i denti, dove si
deposita il cibo!
Approfondimento:
cosa
contengono i tradizionali collutori in commercio?
I
collutori comuni in commercio, sebbene utili a contrastare placca,
alitosi o gengiviti, a seconda del prodotto scelto (alcuni
collutori contengono ingredienti che non servono a tutti: se non hai
problemi specifici, potrebbero essere superflui),
possono
contenere
sostanze critiche (triclosan,
parabeni, conservanti cessori di formaldeide come imidazolidinyl
urea, coloranti
di sintesi, allergeni del profumo)
come già visto anche nel nostro approfondimento dedicato ai dentifrici, quindi
non staremo a ripetere quanto un loro uso costante possa comportare
gli stessi problemi, oppure
alcool
(che può portare a irritazione delle mucose, secchezza e
disidratazione).
Alcuni
collutori, inoltre, contengono fluoro
e, oltre alle considerazioni già esposte qui sopra, occorre notare
che utilizzare un collutorio con fluoro subito dopo aver lavato i
denti non ha alcun beneficio aggiuntivo, poiché, pur lasciandone un
po' sui denti, rimuove quello rilasciato dal dentifricio.
Vi
sono poi i collutori medicali contenenti
clorexidina,
che
vanno però usati
solo per
brevi periodi
e sotto
prescrizione medica,
per
esempio prima o dopo
interventi
dentali, in quanto il loro uso continuativo può alterare la flora
batterica o macchiare i denti.
Infine, ma non da ultimo, aggiungono una dose importante di plastica di scarto all’ambiente, vanno prodotti in fabbriche e trasportati e stoccati etc con grande dispendio di energia.
IN CONCLUSIONE
Il collutorio è un buon aiuto per un’igiene orale completa, ma può risultare dannoso per la salute e molto impattante sull’ambiente. Se volete andare sul sicuro e ridurre gli sprechi e i rifiuti, vi sono in commercio molti collutori naturali e biologici, in confezione eco-sostenibile, per esempio:
- Ben & Anna collutorio Sensitive (il gusto è buonissimo e la bottiglia in vetro con tappo in metallo abbastanza grande)
- Officina Naturae collutorio concentrato (in bottiglia di vetro con tappo in metallo)
- Niyok collutorio (in bottiglia di vetro con tappo in metallo)
- Georganics collutori in compresse (in bottiglia di vetro con tappo in metallo) o oil pulling (in bottiglia di metallo)
Ve ne sono anche altri, che cito come validi, ma che lascio in secondo piano in quanto, nonostante la bottiglia di vetro, hanno ancora il tappo in plastica. Ricordatevi di riciclarlo, dove possibile, altrimenti optate per quelli con tappo in metallo, completamente riciclabili in eterno.
- La Saponaria collutori (in bottiglia di vetro ma con tappo in plastica)
- Weleda collutorio alla ratania (in bottiglia di vetro ma con tappo in plastica)
- Fitocose collutorio – ce ne sono diversi tipi: quello in link, alla propolis e ratania, da diluire, è utile in caso di gengive infiammate (in bottiglia di vetro ma con tappo in plastica). Vi sono poi quello alla menta per l’alitosi e quello al tea tree come specifico antibatterico.
- CMD Naturkosmetik collutorio concentrato al Tea Tree, da diluire (in bottiglia di vetro ma con tappo in plastica)
Ce
ne sono tantissimi altri, probabilmente altrettanto validi, che ho
tuttavia escluso in questo breve elenco in quanto difficili da
reperire o (ingiustificatamente?) troppo costosi.
Se
invece non avete patologie orali o dentali particolari, e tali per
cui è necessario il consiglio di un buon dentista, potete anche
cimentarvi nel fai-da-te. Ci sono ricette
per collutori fatti in casa rapidissimi da miscelare e perfettamente
validi,
nonché economici e sostenibili al massimo grado.
Io, personalmente, faccio sciacqui prima dello spazzolamento e dopo il filo interdentale con acqua e sale rosa dell’Himalaya o, in casi particolari, con acqua ossigenata (era prassi prima delle visite dentistiche durante la pandemia richiedere uno sciacquo con mezzo dito di acqua ossigenata all’1,5%) o acqua con qualche goccia di olio essenziale di Tea Tree.
Se invece volete sperimentare, internet pullula di ricette interessanti, fresche o formulate per problemi specifici. Trovate alcuni esempi ai siti indicati qui sotto:
6. Filo interdentale biodegradabile, ricaricabile e riciclabile
Iniziamo
subito col dire che, sì,
il filo interdentale è necessario per un’igiene orale ottimale e
completa.
Previene e contrasta la formazione di placca e l’accumulo di
batteri negli spazi interdentali (dove lo spazzolino non arriva e il
collutorio non ha la forza di rimuovere), previene alitosi, tartaro e
aiuta ad identificare per tempo eventuali patologie come gengiviti
(per es. se sanguinano anche con un uso costante e corretto) o
tartaro (se il filo si sfilaccia).
Sembra
inoltre che l'uso regolare del filo sia legato anche alla ridotta
incidenza di malattie del cuore, e possa quindi aumentare
l'aspettativa di vita.
Va
usato tutti i giorni, almeno una volta, prima di andare a dormire e,
se possibile, anche durante il giorno dopo i pasti principali.
Il
filo interdentale comunemente in commercio è un
nastro di plastica, perlopiù nylon, teflon (PTFE) o
polietilene,
impossibile da riciclare anche solo per la sua forma, confezionato in
una scatolina di plastica,
anch’essa spesso non riciclabile.
Fortunatamente,
grazie alla crescente consapevolezza ambientale, sono in continuo
aumento anche alternative ecologiche, che riportano alle origini ottocentesche del
filo interdentale (quando era di seta) ma con innovazioni apportate
dalle nuove tecniche produttive e conoscenze scientifiche.
Esistono
oggi moltissime marche e tipologie di fili
biodegradabili in seta (a volte anche vegana), fibra di bambù o PLA
(acido polilattico) realizzato con amido
vegetale fermentato, solitamente derivato dal mais.
Vi sono poi fili interdentali cerati con cera candelilla, cera
vegetale vegana, o infusi nel carbone attivo per favorire lo
sbiancamento dentale.
Anche il packaging si fa green e lo scatolino in
plastica viene sostituito da confezioni compostabili oppure da
eleganti cilindri in vetro o acciaio inossidabile con tappo in
acciaio (che funge anche da taglia-filo) interamente riciclabili
per sempre, e da una confezione di vendita in cartone riciclato e
riciclabile.
Ecco alcune marche e dove trovarle:
Bambaw ricariche di filo in amido di mais
Banbu filo intedentale in mais con cera candelilla, con ricarica (più economico)
Bambaw ricariche di filo in seta
Per quanti invece abbiano problemi di mobilità e difficoltà nell’usare il filo, si trovano anche bastoncini e scovolini in bambù. Da usare solo se necessario, in quanto meno convenienti e inoltre le setole e il filo sono in nylon (vanno infatti separate e conferite nell’indifferenziata, mentre i manici possono essere compostati).
Hydrophil bastoncini di filo interdentale
Hydrophil scovolini interdentali
Dove acquistare?
Li trovate nei negozi di prodotti naturali oppure direttamente dal sito internet dei produttori.
Io per comodità compro tutto dal sito ECCO Verde, che li spedisce a casa compensando l’impronta di carbonio, opera in uno stabilimento alimentato a energia verde (maggiori info qui) e propone una vasta gamma di prodotti naturali di vario tipo, tra i quali potrete scegliere impostando filtri dettagliati come ‘confezione senza plastica’ etc.
Leggete sempre tutte le indicazioni e l’INCI (lista degli ingredienti) di ogni singolo prodotto o di ogni marca e scegliete seguendo le indicazioni che vi ho fornito sopra. Se avete dei dubbi, consultate il sito del produttore o contattateli direttamente. Di solito rispondono abbastanza in fretta.
